La dipendenza dai Social Network: Cause ed Effetti

Untitled-2Piu’ avanza la tecnologia più cresce il “mal de vivre”?

Facebook, Twitter, Whatsapp, Instagram: questi i social più in voga!!!

Ragazzi, ragazze ma anche adulti contagiati che passano le giornate a condividere e guardare le foto su Facebook, a fare “outing” scrivendo frasi di stampo pseudo-filosofico attenti al numero dei like.. Vogliamo parlare della velocissima e gratuita messaggistica di Whatsapp? Perché chiamare qualcuno o aspirare a parlarci vis-a-vis quando oggi c’è la possibilità di potersi scrivere in maniera immediata? Diverso può sembrare Instagram, dove l’obiettivo comune è condividere la passione per le foto e Twitter abitato da personaggi famosi, ma sempre di social parliamo. Quali sono le cause ed effetti di questo nuovo modo di vivere le relazioni?

Secondo uno studio dell’università di Oxford…

Uno studio dell’università di Oxford ha rilevato come a differenza dell’illusione che possono dare l’utilizzo di questi social, illusione destata dal fatto di poter pensare di avere tanti amici “virtuali”, i veri amici riguardano solo un numero ristretto di persone emotivamente importanti, che cambiano nel tempo ma non di numero.

Secondo questo studio pubblicato sulla rivista “Proceedings of the National academy of sciences”, ciascuno di noi mantiene nella sua vita un piccolo numero di amici, nello specifico da 5 a 8 e nonostante la comunicazione sociale sia più semplice e istantanea, sembra che la nostra capacità di trattenere relazioni emotivamente intense sia limitata. Il campione di riferimento è stato un gruppo di studenti britannici, nel corso dei 18 mesi nel passaggio tra scuole superiori ed università.

Il fattore stabile che rimane nel corso della vita di una persona è il fatto di poter intrattenere rapporti veri solo con un numero ristretto di persone e quindi, nel momento in cui si fanno nuove amicizie, a farci le spese spesso sono i vecchi amici, secondo il meccanismo della sostituzione. Questo potrebbe essere anche dovuto al poco tempo che si ha a disposizione e il grosso sforzo emotivo speso per portare avanti ogni relazione

Il boom in Italia di Facebook: pro e contro

In Italia il boom di Facebook è esploso nel 2008 ed è diventato il primo paese mondiale con il maggior numero d’incremento utenti.
In pochi mesi questo social è diventato uno dei 10 siti maggiormente cliccati sul web. Pian piano il social è migliorato in fatto di privacy, dando la possibilità agli utenti di poterne fare un utilizzo più intelligente; miglioramenti che riguardano la possibilità di selezionare chi può visualizzare chi attraverso i profili, a tutela della propria persona.
Il grande fattore positivo che ha spinto le persone ad affacciarsi ad una realtà nuova e ai tempi sconosciuta, è stata la possibilità di poter riprendere i rapporti con vecchi amici ormai persi di vista e magari lontani. Ma ci siamo anche chiesti, se questi tali amici non sono più nella nostra vita forse un motivo ci sarà?!
A questo proposito Facebook è stato utilizzato per creare gruppi con vecchi compagni di scuola, vecchie compagnie o semplicemente con vecchi amici: sono state organizzate cene, rimpatriate e nuove occasioni d’incontro. Poi probabilmente la maggior parte di questi rapporti sono ricaduti nell’oblio, nonostante in alcuni casi l’essersi rivisti abbia creato situazioni nuovamente piacevoli e interessanti.
Ma c’è anche chi si è iscritto e non ha retto questo confronto con vecchie realtà passate eliminando il proprio account in un momento successivo; mentre sono rimasti in pochi coloro che non hanno mai avuto l’interesse nel mettersi in gioco!!
Un altro fattore positivo rilevante è stato quello pubblicitario: per chi fa parte ad esempio di un gruppo musicale, per chi svolge una determinata professione (parliamo soprattutto di liberi professionisti), per chi semplicemente vuole pubblicizzare un marchio o un evento questo è il modo giusto!
Purtroppo accanto alle caratteristiche positive di visibilità, condivisione e aggregazione presto è stato coniato il termine “Social Network Addiction” e “Friendship addiction” indicando una sorta di dipendenza dai social, con collegamenti ad ogni ora e controllo su persone che sfiorano addirittura  lo stalking!
E’ stato rilevato che tale dipendenza presenta gli stessi sintomi delle crisi d’astinenza, creando in molte persone un vero e proprio disagio in assenza o mancanza di connessione. Questo si crea soprattutto in quei soggetti che hanno investito molto in questo modo virtuale di relazionarsi, cercando di colmare la propria autostima fittizia. Infatti, questo è il modo per potersi rivalere, soprattutto in quei soggetti che non sono riusciti a costruirsi un proprio mondo relazionale positivo.

Quale potrebbero essere gli esiti di questo “mondo virtuale”? Il cyberbullismo e similari

In seguito al boom dei Social Network ci si può chiedere quali saranno gli effetti sulle nuove generazioni.
Le statistiche sono allarmanti: è stato dimostrato che un ragazzo su due ne fa un uso eccessivo, allontanandosi dal coltivare altri interessi con una notevole riduzione del tempo di socializzazione reale. Infatti, pensate che secondo tali studi l’85% dei giovani dai 12 ai 19 anni ha un profilo attivo su Facebook!

I ragazzi incorrono in molti pericoli, come nel caso dei cyber-bulli: il 23,6% dei ragazzi ha visto pubblicate cose spiacevoli sul proprio conto in rete; per “cyberbullismo” (bullismo on line) s’intendono gli atti di molestia effettuati tramite mezzi elettronici come l’e-mail, la messaggistica istantanea, i blog, i telefoni cellulari e i siti web. Esso indica sia il bullismo tra minorenni che quello tra adulti e minorenni ed esso può costituire una violazione del codice civile, penale e della privacy.
Il cyberbullismo ha delle caratteristiche che lo distinguono dal bullismo tradizionale:

    • Anonimato molestatore, in realtà più illusorio che reale dato che ogni comunicazione elettronica lascia delle tracce;
    • Difficile reperibilità;
    • Indebolimento delle remote etiche: spesso la gente dice cose on line che non direbbe nella realtà;
    • Assenza di limiti spazio-temporali: mentre il bullismo avviene in luoghi e tempi specifici il cyberbullismo colpisce la vittima ogni qualvolta si collega ad internet.

Inoltre, ci sono diversi tipi di cyberbullismo:

    • flaming: messaggi on line violenti e volgari;
    • molestie: spedizione ripetuta di messaggi con l’obiettivo di ferire la persona;
    • denigrazione: sparlare di qualcuno per rovinare la sua reputazione;
    • sostituzione di persona: farsi passare per un’altra persona per spedire messaggi o pubblicare testi;
    • rivelazioni: pubblicare informazioni private su un’altra persona;
    • inganno: ottenere la fiducia di qualcuno per poi pubblicare on line informazioni private ripetute;
    • esclusione: escludere la persona da un gruppo on line per provocare la sua emarginazione;
    • cyber-persecuzione: molestie e denigrazioni ripetute e minacciose mirate a terrorizzare la vittima.

 

Anche quello su internet può essere quindi considerato bullismo, ovvero un atto che può recare danni psicologici alla persona!!!
Contando che quasi la totalità degli adolescenti utilizza internet giornalmente e il 15% circa per un tempo che si aggira intorno alle 4 ore, la necessità sempre più urgente risulta quella di colorare il tempo di questi giovani con attività che stimolino la loro creatività e socializzazione.

Sicuramente il ruolo primario ritorna ad essere quello dei genitori che dovranno essere in grado di insegnare ai propri figli la comunicazione efficace e modi di relazionarsi non solo virtuali.
Compito dei genitori sarà quindi quello di non impedire ai propri figli l’iscrizione a tali social, evitando così di far sentire loro come fuori da questo mondo (che lo vogliamo o meno, sarà sempre più virtuale), ma occorre senza dubbio cercare di calibrare nel miglior modo possibile la tempistica con cui ci si affaccia al mondo virtuale, partendo ovviamente in primis dall’utilizzo del cellulare.
Non da meno sarà il tornare a far appassionare i propri figli delle cose più semplici, favorendo lo sviluppo di interessi di varia natura.
Ma anche per noi adulti di fondamentale importanza sarà il ritrovare la voglia di esporsi al mondo con la semplicità dei nostri avi…la telefonata, il vedere una persona o l’andare a conoscerla invece che nascondersi in questo mondo virtuale, varrà sempre molto di più!!!

Poter  navigare più intelligentemente è possibile, basta seguire gli accorgimenti contenuti nelle“Linee guide per un utilizzo più consapevole dei Social Network” (www. esercito.difesa.it):

    • Autogoverno: prima di pubblicare contenuti riflettere sulle possibili conseguenze su di sé e su gli altri;
    • Rispettare gli altri: riflettere sulle possibili ripercussioni sulla privacy e sulla violazione dei diritti delle persone;
    • Uso consapevole: tenere presente che ogni informazione diffusa sul web può riemergere a distanza di anni;
    • Attenzione alle identità clonate;
    • Privacy: utilizzare al massimo le impostazione sulla privacy, limitando la libera disponibilità di informazioni;
    • Condizioni d’uso e contratto: da leggere attentamente