LA PSICOTERAPIA IPNOTICA

La parola ipnosi evoca spesso ancora oggi sentimenti di paura e mistero che sono collegati a un vecchio modo di sentire e di intendere ciò che non è sotto la nostra diretta osservazione. Purtroppo, nel corso degli anni, personaggi dalle dubbie caratteristiche e un’informazione spesso votata a evidenziare aspetti scandalistici e magici, hanno contribuito a creare un sentire comune fondato su pregiudizi che ancora oggi spesso resistono anche tra professionisti e addetti ai lavori. In realtà, da molti anni, l’ipnosi è una tecnica terapeutica applicata da professionisti medici o psicologi con una specializzazione post-universitaria specifica in psicoterapia ipnotica. L’ipnosi è ciò che ci permette di andare oltre il comune linguaggio delle parole e farci accedere a delle soluzioni e a dei collegamenti che ignoriamo di possedere. Questo strumento ci permette sicuramente di lavorare sulle più comuni patologie (depressione, ansia, problemi esistenziali, disturbi psicosomatici, gestione degli impulsi), ma soprattutto di trovare, insieme al paziente, una nuova via di analisi e confronto con la realtà. Per cominciare una psicoterapia, non occorre essere malati, ma occorre essere disposti a tirare fuori da sé le soluzioni che finora ci sono sfuggite. Non serve scavare indietro nel tempo alla ricerca di fantomatici fantasmi del passato, ma serve molto sentirsi pronti a voler modificare il futuro. Ogni momento della seduta può essere un momento ipnotico: quando una metafora trova il modo di farci capire meglio una situazione che vorremmo spiegare, quando un momento di silenzio fa approfondire la nostra concentrazione. O quando, raccontando un episodio della nostra vita, saltiamo di palo in frasca: ecco che abbiamo fatto comunicare tra loro dei neuroni in maniera nuova, generando un nuovo sentiero biologico che prima o poi diventerà utile per affrontare in maniera originale le situazioni che ci stanno a cuore. Questi “sbagli”, queste differenze anche minime, ci fanno capire che siamo sempre sulla buona strada, perché si sta modificando la causa che ci ha fatto sempre fare una determinata scelta, probabilmente ormai diventata obsoleta e non più utile a nulla. La psicoterapia ipnotica lavora sulla persona in modo globale, sulla gestione del corpo e dei pensieri. È ormai superato da secoli il concetto della divisione tra mente e corpo, come se una persona fosse scissa in due unità diverse e si debba “curare” o in un senso o nell’altro. La terapia ipnotica ci consente di lavorare bene, ad esempio, sulla gestione del dolore cronico, grazie a basi scientifiche e psicofisiologiche, che agiscono su entrambi i lati della medaglia, fisico e psichico, senza che una persona debba identificarsi come un “malato” psicologico. Per fare altri esempi, l’ipnosi è comunemente utilizzata anche in ambiti non clinici, ad esempio per migliorare le prestazioni sportive o nello studio, nella preparazione al parto, e ovunque sia richiesto a persone “normali” di raggiungere il massimo livello possibile in cui possono affrontare una situazione. Questo è il punto fondamentale della questione: mantenendo un approccio realistico e non magico, si trovano insieme i modi per affrontare i problemi nel modo migliore, senza essere frenati da strutture e aspettative mentali che ci continuano a far ripetere gli stessi sbagli. Molto frequentemente, il lavoro in psicoterapia è accelerato e reso più gratificante con l’uso di un’induzione ipnotica “formale”.  Questa induzione viene svolta quando si cambia posizione sulla sedia, magari si chiudono gli occhi, e l’intero sistema psicofisico si adatta a una nuova situazione mentale, neuronale e somatica. Ci si prepara infatti, intenzionalmente, ad ascoltare la narrazione che fa il terapeuta, ma che nasce, sboccia, dell’interazione che si è venuta a creare con l’ascoltatore, in uno modo sempre nuovo e con i tempi e ritmi di ciascuno. Anziché entrare in balìa di qualcun altro, si scoprono le risorse che sono già dentro noi stessi. Il rapporto con l’”ipnotista” diventa come quello con un binocolo, che possiamo usare per focalizzare e ingrandire ciò che più ci interessa del mondo che noi scegliamo di esplorare.