IL METODO FEUERSTEIN: IMPARARE AD IMPARARE

senza-titoloMolti bambini, ragazzi ma anche adulti possono trarre giovamento attraverso il Metodo Feurestein, un metodo innovativo usato per potenziare le proprie abilità di apprendimento. Se da una parte è una tecnica usata per chi vuole potenziarsi, dall’altra è indicata anche per coloro che invece incontrano difficoltà, a scuola o sul lavoro, nello svolgimento e nella risoluzione di compiti. Potrebbe infatti rivelarsi utile usare il Metodo Feurestein per lavorare sulle proprie abilità cognitive, con l’obiettivo di migliorarsi sviluppando la flessibilità del pensiero e le proprie abilità di ragionamento. Il metodo ha come obiettivo principale la modificazione permanente e continua delle strutture del pensiero, non solo nel periodo evolutivo ma in qualunque fase della vita. Infatti per Feurestein l’intelligenza non è statica e cristallizzata, ma dinamica e sempre modificabile, in quanto l’essere umano non è passivo, ma in costante interazione con l’ambiente circostante, e pertanto in continuo cambiamento, in relazione alle esperienze che sta vivendo. Tutti noi abbiamo bisogno di aumentare il nostro grado di modificabilità cognitiva per affrontare situazioni e circostanze impegnative e in rapido cambiamento, accrescendo la nostra capacità di adattamento e non limitandoci ad essere un contenitore di informazioni, ma creatore di nuove idee che nascono dalla nostra intelligenza modificata e innalzata. Tale metodo sviluppa la flessibilità del pensiero, potenziando il ragionamento deduttivo e induttivo e il pensiero ipotetico. Su tali basi Reuven Feurestein ha creato il Programma di Arricchimento Strumentale (PAS BASIC E STANDARD), che non lavora sui contenuti specifici (come matematica o italiano), ma sui processi necessari per imparare i contenuti specifici, vale a dire su come funziona la mente in relazione all’esperienza che si sta vivendo, sviluppando e rafforzando le abilità cognitive degli individui e lavorando sul recupero di quelle carenti. Nello specifico il Programma di Arricchimento Strumentale prevede schede predisposte per svolgere delle attività che rendono possibile un lavoro sull’ introspezione, cioè pensare e valutare il proprio modo di fare il compito, imparando ad utilizzare le proprie abilità cognitive. Infatti le schede stesse sono organizzate in modo tale da non avere un contenuto specifico, facendo sì che i ragazzi e i bambini riescano ad entrare in contatto con le proprie capacità cognitive, prendendo conoscenza di esse e imparando ad utilizzarle, come ad esempio imparare a raccogliere con precisione i dati, a distinguere quelli rilevanti da quelli irrilevanti, usare il comportamento di pianificazione, il pensiero ipotetico, il comportamento di problem solving, le strategie di verifica delle ipotesi. Per tale motivo si parla di “imparare ad imparare”, cioè prendere coscienza dei propri processi mentali, in modo tale che siano il più efficienti possibile nel momento dell’apprendimento. In un rapporto di interazione e scambio favorevole, il mediatore Feurestein ha il compito di sollecitare nel bambino/ragazzo/adulto, a partire dalla scheda presentata, l’uso delle funzioni cognitive facendo sì che i soggetti coinvolti, prendano consapevolezza di possedere abilità cognitive, che possono mettere in gioco per affrontare le consegne e risolvere i compiti in autonomia, e possono essere usate in altri ambiti della quotidianità per misurarsi e gestire situazioni impegnative e in rapido cambiamento. Basilare è l’uso della metacognizione, cioè acquisire la consapevolezza dei propri processi mentali e la capacità di utilizzarli nello svolgimento delle proprie attività. Questo metodo è utilizzato anche nelle aziende per aumentare il livello di performance, con l’obiettivo di rendere i soggetti più abili e efficienti e coordinati tra loro nelle attività lavorative che devono svolgere. Attraverso il Programma di Arricchimento Strumentale si lavora non solo sulla sfera cognitiva ma anche su quella emotiva, sollecitando i soggetti a prendere atto delle proprie emozioni, riconoscerle e gestirle, generando pertanto cambiamenti non solo sul piano cognitivo, ma anche emotivo e comportamentale.